Prestige Serie 2

 

Grado aggiorna il catalogo delle sue testine classiche con la Serie 2 della linea Prestige.


Il tavolo della propria cucina fu il primo banco da lavoro di Joseph Grado nei primi anni ’50 e oggi, ciò che ebbe inizio su quel tavolo, continua, migliorandosi ulteriormente, con la nuova linea di testine della Serie Prestige.
Questa serie è caratterizzata da uno straordinario rapporto prezzo/prestazioni, aspetto che ha contribuito a renderle famose in tutto il mondo. La Serie 2 rappresenta la terza generazione della linea Prestige, continuando la tradizione di una famiglia che da sessantatré anni si dedica a produrre strumenti per la migliore riproduzione della musica incisa su vinile. Le nuove Prestige Black2, Green2, Blue2, Red2, Silver2 e Gold2 rappresentano la più recente tappa di questo processo di miglioramento. La Prestige Series 2 è assemblata completamente a mano nella storica sede Grado di Brooklyn. L’attività di ricerca e sviluppo che ha recentemente portato alla realizzazione della straordinaria serie Lineage, il “top of the line” della produzione Grado, ha consentito di raggiungere vertici qualitativi grazie a tecnologie costruttive che non potevano non riverberarsi anche sulla produzione della serie più economica. Da qui la nuova serie 2 Prestige. Questa serie, aggiornata in alcuni aspetti costruttivi fondamentali, offre un eccellente equilibrio tonale, e una resa in termini di dinamica e realismo che esaltano la riproduzione di voci e strumenti. Le tecniche messe a punto da Grado per l’avvolgimento della bobina, con l’utilizzo di filo di rame con un elevatissimo grado di purezza perfezionato durante lo sviluppo della serie Lineage, hanno consentito ai circuiti elettrici di raggiungere una perfetta armonia tra le quattro bobine di ciascuna cartuccia phono. Ciò consente un preciso equilibrio tra i canali e un’accurata ricostruzione dell’immagine stereofonica. 

Come in tutte le cartucce Phono di Grado, la Serie Prestige adotta un sistema formato da una coppia di magneti gemelli che ottimizza l’equilibrio tra i canali stereo. Tutte i componenti del circuito magnetico interno sono mantenuti all’interno di tolleranze particolarmente stringenti il che contribuisce alla restituzione di un’ottimale ricostruzione dell’immagine stereofonica. Tale realizzazione secondo l’esclusivo sistema Grado brevettato con la denominazione “Flux-Bridger”, consente alle testine della serie Prestige di disporre di un sistema non solo con il minore numero di parti mobili, ma anche con la massa complessiva più bassa. Questo consente di creare un ottimo equilibrio di risposta su tutta la gamma di frequenze. Non solo, lo sviluppo della serie Lineage ha consentito a Grado di acquisire una specifica esperienza nell’impiego dell’involucro esterno della testina quale elemento che contribuisce allo smorzamento. Ciò ha portato alla messa a punto di un processo che allevia il compito dello chassis e consente la dissipazione di energia e frequenze di risonanza indesiderate. In questo modo il segnale può compiere il suo percorso liberamente, senza subire influenze negative. 

“Non molti sono consapevoli del fatto che Grado Labs produca testine da quasi 65 anni e che sia stata l’azienda che ha inventato le testine a bobina mobile. Jonathan e suo fratello Matthew (i figli di John Grado n.d.r.) intendono mantenere e continuare la tradizione Grado: produrre testine e cuffie, le migliori possibili” sottolinea John Grado, amministratore delegato nonché proprietario dell’azienda famigliare. 

La Serie 2 della linea Prestige è immediatamente disponibile e, pur con le migliorie apportate riscontrabili in sede di ascolto, non subisce variazioni di prezzo rispetto alla precedente serie.

 sito grado


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Distribuzione HDMI via IP con sistema Blustream Multicast

La soluzione Blustream Multicast per la distribuzione di segnali HDMI via IP è un metodo che consente di sfruttare un'infrastruttra LAN (Local Area Network) per far giungere i segnali HDMI (fino alla risoluzione 4K UHD) in tutti i punti della casa che possano essere raggiunti dalla rete. Il sistema si basa su un'architettura che prevede l'inoltro dei segnali (a mezzo unità Trasmettitore TX), la gestione di tali segnali da parte di un semplice commutattore di rete (Switch/Router) e la ricezione a mezzo unità ricevente RX. La distribuzione contempla segnali Audio, Video, di controllo e di alimentazione (PoE). Tutto questo in termini di praticità, capacità e flessibiillità di utilizzo, significa una pressochè illimitata possibilità di dimensionamento del sistema di distribuzione e di copertura in termini di distanze fra i dispositivi. La progettazione di un tale sistema basato su infrastruttura di rete consente di posisizonare i dispositivi sorgente dovunque si desideri, senza più dover sottostare alle limitazioni di un sistema centralizzato che debba prevedere tutto l'hardware localizzato necessariamente in un'unica postazione.

Perchè il sistema Multicast basato su distribuzione via IP viene considerato un passo avanti rispetto all'ormai affermata e consolidata tecnologia HDBaseT?

Svariati aspetti consentono di affermare che il sistema Multicast possa rappresentare l'immediato futuro nella distribuzione HDMI, incrementando le possibilità e semplificando la stesura di sistemi specie se piuttosto articolati: 

  • Dimensioni del sistema virtualmente illimitate
  • Lunghezza dei cablaggi (e quindi distanza fra i dispositivi) virtualmente illimitata. La lunghezza dei cavi CAT normalmente raccomandata è di 100m fra ogni dispositivo di rete, ma le connessioni in fibra fra i commutatori di rete remoti consentono di poter progettare un sistema che si estenda per km.
  • I dispositivi sorgente (e quindi i Trasmettitori Blustream) possono essere posizionati dove più si desidera all'interno del sistema - non si richiede più la loro vicinanza al dispositivo di distribuzione (Matrice) all'interno di un rack centralizzato.
  • I dispositivi riceventi Blustream sono tutti dotati di proprio scaler integrato- tutti i dispositivi sorgente potranno inoltrare tranquillamente il segnale alla massima risoluzione video di cui siano capaci, in quanto, laddove necessario, sarà l'unità ricevente a scalare opportunamente il segnale per renderlo compatibile con lo schermo di destinazione.
  • Maggiore efficenza in termini di costi per sistemi configurati con 8 o più schermi. 
  • La distribuzione HDMI via IP richiede una minore larghezza di banda. Questo si traduce in minori problematiche derivanti dal cablaggio e/o dai pannelli di connessione (patch panel) rispetto alla soluzione HDBaseT che richiedono una media di 4Gbps per risoluzioni di 1080P e 10+Gbps per segnali 4K! Il sistema Multicast di Blustream è in grado di inoltrare segnali 4K impiegando un massimo di 850 Mbps di larghezza di banda.

In termini pratici un sistema basato sul Multicast Blustream necessiterà essenzialmente dei seguenti componenti hardware:

  1. Infrastruttura di rete 
  2. Un'unità Trasmettitore (TX) per ciascuna sorgente che si desidera distribuire (modello IP200UHD-TX)
  3. Un'unità Ricevitore (RX) per ciascuno schermo su cui si desidera ricevere i segnali (modello IP200UHD-RX)
  4. Un'interfaccia di controllo (OPZIONALE) che consenta la connessione con sistemi di controllo di terze parti per la gestione del sistema Multicast (modello ACM200)
  5. Switch di rete Gigabit (si richiede di tipo Layer 3 gestito) operante in maniera indipendente dalla normale rete internet/distribuzione domestica. Va inteso come fosse una matrice HDMI 
  6. Cavi CAT per la connessione delle unità Multicast Blustream allo Switch di rete

Per completare le prerogative funzionali del sistema Multicast ed ottimizzarne l'operatività aumentando in modo significativo la flessibilità di impiego, Blustream ha integrato nel sistema capacità sufficiente per ben 4 tipologie di diverse modalità di configurazione: 

  • Modalità MATRICE (richiede switcher di rete da 1 Gigabit)
    Matrix
  • Modalità Video Wall (richiede switch di rete da 1 Gigabit)
    Video Wall
  • Modalità Extender HDMI punto-punto (non richiede switch di rete)
    One to ONe
  • Modalità Extender HDMI punto-multipunto (non richiede switch di rete)
    One to Many

Come funziona il sistema Multicast?

Il cosiddetto Multicasting è una tipologia di trasmissione di rete che consente la comunicazione fra una sorgente ed un gruppo selezionato di destinazioni senza procurare nocivi incrementi di traffico sulla rete stessa o consumare preziosa larghezza di banda. In un ambiente Multicast, il trasmettitore HDMI dovrà farsi carico di inoltrare un unico stream video a ciascun gruppo multicast, indipendentemente dal numero di ricevitori (e quindi schermi) che vorranno assistere alla trasmissione. 

La trasmissione video verrà quindi replicata dallo Switch di rete come si desidera consentendo quindi a ciascun Ricevitore Multicast di ricevere la trasmissione. In sostanza ogni qual volta un Ricevitore richieda la visione di una sorgente (e quindi chiami in causa un Trasmettittore), lo Switch di rete creerà un gruppo Multicast fra questi apparati, gruppo a cui verranno aggiunti eventuali altri ricevitori che richiederanno la visione della stessa trasmissione (ossia della stessa sorgente). Un singolo gruppo Multicast può contemplare un numero di Ricevitori dettato dalle esigenze del progetto, senza che l'aumentare degli apparati coinvolti vada ad influire negativamente sulle prestazioni o sulla qualità dei segnali distribuiti. Il sistema può espandersi fino ad annoverare 1000 unità

Come su menzionato, una configurazione appropriata del sistema Multicasting richiede l'impiego di un dispositivo di rete (Switch o Router) Gigabit Layer 3 in grado di gestire i gruppi Multicast. I dispositivi Layer 3 impiegano il protocollo IGMP (Internet Group Management Protocol) per la gestione dei prodotti Multicast. Il monitoraggio costante del sistema tramite questo protocollo, consente una gestione dinamica del gruppo Multicast con l'inoltro dei segnali unicamente verso quesi prodotti che ne abbiano effettivamente bisogno in quel determinato momento. In assenza di un tale sistema ci si troverebbe con una rete intasata piuttosto che opportunamente gestita per l'ottimizzazione dei flussi HDMI verso ciascun gruppo. 

In aggiunta a quanto sin qui descritto sulla piattaforma Multicast di Blustream, i prodotti su citati possono vantare ulteriori caratteristiche che li rendono particolarmente appetibili quali soluzioni per progetti anche particolarmente strutturati: 

  • Procedura di configurazione guidata per semplificare al massimo il processo di installazione
  • Modalità Video wall – fino a 16x16
  • IR bi-direzionale pass through
  • Controllo IR senza modulo di interfaccia
  • RS-232 pass-through / USB KVM (Tastiera - Monitor - Mouse)
  • HDCP 2.2
  • Scaling – 4K down + up-scaling
  • Gestione avanzata dell'EDID
  • Supporto HDR

Multicast Pictures

 

 

sito blustream


Appunti01 Appunti02

Trasmissione segnali 4K 60Hz 4:4:4 HDR via HDBaseT

 

Con il lancio dei nuovi prodotti basati sull’affermata tecnologia HDBaseT per la trasmissione di segnali video e non solo, tramite cavo CAT, Blustream introduce in anteprima il sistema CSC (Colour Space Conversion) per la distribuzione di segnali 4K 60Hz 4:4:4 HDR tramite HDBaseT. La piattaforma tecnologica denominata HDBaseT, per proprie caratteristiche, presenta un limite quanto a capacità di inoltrare la quantità di informazioni che compongono il flusso dati HDMI, limite che pone il suo massimo a 10.2Gbps. In altre parole questo rappresenta la mole massima di dati che risulta possibile inviare su cavo CAT da parte di qualsiasi dispositivo HDBaseT.

D’altro canto, insite nello standard HDMI a partire dalla versione 2.0, sono presenti prerogative che consentirebbero la trasmissione di segnali con caratteristiche ben più estese, segnali in grado di far lievitare la mole di dati necessaria fino a 18Gbps – ad esempio e più precisamente, un segnale 4K 60Hz 4:4:4 con profondità di colore a 8 bit richiederebbe 17.82Gbps. Al momento qualsiasi trasmissione di un segnale video i cui componenti superino i parametri appena citati, non potrebbe essere inoltrata da una sorgente dotata di chipset HDMI 2.0. Si renderebbe necessario sfruttare le superiori specifiche, peraltro già definite, della nuova versione HDMI 2.1 che verrà rilasciata nel prossimo futuro. Pertanto il segnale descritto nell'esempio su riportato rappresenta al momento il migliore segnale che possa essere trasferito con l'attuale tecnologia. 

CSC

Di conseguenza oggi la sfida riguarda la modalità di inoltro di un segnale di risoluzione 4K 60Hz 4:4:4 HDR con 8 bit di profondità di colore, ossia un segnale dotato di specifiche che eccedono la capacità di trasmissione via CAT basata su HDBaseT e cioè i 10.2Gbps. L’adozione da parte di Blustream del sistema CSC (Colour Space Conversion) è venuta in aiuto per superare quello che appariva come un ostacolo in grado di compromettere l’universale successo della tecnologia HDBaseT. Tramite questo sistema il Campionamento Colore, ossia il rapporto che regola la modalità di digitalizzazione di un segnale video mediante campionamento (leggi “cattura”) delle informazioni di crominanza (colore) e luminanza (luminosità), viene convertito in un “formato ridotto” al fine di limitare la quantità di dati da trasferire.

Per esemplificare:

… risoluzione 4K, 60fps (fotogrammi al secondo), Campionamento colore 4:4:4, Profondità colore 8-bit capacità richiesta: 17.82Gbps

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… risoluzione 4K, 60fps (fotogrammi al secondo), Campionamento colore 4:2:0, Profondità colore 8-bit capacità richiesta: 8.91Gbps

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Ossia, riducendo il Sotto-campionamento della Crominanza, sfruttando il fatto che la vista umana risulti più sensibile alle differenze nella luminosità dell’immagine (luminanza o luma) che alle differenze del colore (crominanza o chroma), si riesce a ridurre la mole di dati da trasmettere ad un livello abbondantemente al di sotto della massima capacità gestibile dalla tecnologia HDBaseT.

Pertanto, convertendo in fase di trasmissione la mole dei dati relativi a Crominanza lasciando inalterati quelli relative alla Luminanza, passando cioè da un campionamento 4:4:4 ad uno 4:2:0 (il formato numerico sta ad indicare il rapporto di campionamento tra le informazioni di luminanza - prima cifra - e quelle dei componenti della Crominanza – seconda e terza cifra) si rende possibile la trasmissione tramite HDBaseT dei segnali di risoluzione (4K), frequenza di quadro (60Hz) e profondità colore (8 bit) richiesti. In fase di ricezione il dispositivo ricevente provvederà a riconvertire il Campionamento Colore secondo il rapporto 4:4:4 sfruttando un apposito algoritmo. Questo consentirà al display di visualizzare l’immagine completa da 17.82Gbps.

Allo stesso modo, facendo un altro esempio, se il segnale da inoltrare via HDBaseT sia un 4K 60Hz 4:2:2 in uscita da un Apple TV 4K, la mole dei dati da gestire ammonterebbe circa a 13.4Gbps, un valore ancora una volta superiore al massimo che la tecnologia HDBaseT sia in grado di trasmettere. Operando in conversione sul Campionamento Colore da 4:2:2 a 4:2:0, si riduce la mole di dati su valori di circa 10Gbps, consentendo quindi ad un segnale 4K60 HDR di venire trasferito via HDBaseT.

Il sistema CSC opera la conversione in 4:2:2 o 4:2:0 a seconda di che tipo di risultato si renda necessario al fine di rientrare nelle specifiche HDBaseT per effettuare il trasferimento del segnale. 

Un aspetto molto importante ai fini della funzionalità del sistema è legato al fatto che CSC operi non andando ad influenzare la comunicazione EDID che avviene tramite HDBaseT fra display e sorgente. In questo modo un display in grado di gestire segnali 4K 60Hz 4:4:4 HDR potrà comunicare alla sorgente questa informazione, consentendo a quest’ultima di operare alla sua massima risoluzione possibile. Il risultato sarà la capacità di trasmettere tramite HDBaseT segnali HDR unitamente a tutti gli altri elementi che risultino dipendenti dalla mole dei dati gestibile.

sito blustream

 


L’audio digitale nasce nel 1937 con il Pulse-Code Modulation (PCM) ed è caratterizzato dalla frequenza di campionamento e dalla profondità di bit. Negli anni, la ricerca ha sviluppato diversi formati per diversi supporti per soddisfare l’esigenza di poter avere la propria musica preferita sempre a portata di mano.

Leggi tutto: Tutti i vantaggi dell' Audio HD


HDMI-2.0-and-HDCP2.2-icon 

Contenuti e conseguenze delle implementazioni che coinvolgono gli apparati e la distribuzione dei segnali AV

HDCP (High-Bandwidth Digital Content Protection) è un protocollo di protezione anti-copia che interviene per eliminare la possibilità di intercettare il flusso digitale dei dati fra una sorgente HDMI e la sua destinazione. Preventivamente l’inoltro dei dati, il dispositivo compatibile HDCP che trasmetta segnali HDMI crea una sorta di “accordo” digitale con l’unità ricevente al fine di avere conferma che anch’essa risulti HDCP compatibile (tale “accordo” o scambio di informazioni, definito “Handshake”, avviene circa ogni due secondi). Nel caso la risposta dell’unità ricevente risulti positiva (ossia l’unità sia compatibile HDCP), l’unità trasmittente provvede a criptare i dati da trasmettere al fine di prevenire l’intercettamento di tali dati lungo il percorso da trasmettitore a ricevitore. Tale sistema HDCP è stato ed è tuttora considerato un elemento critico da parte di tutti gli integratori HDMI, ma nonostante le problematiche che spesso ha creato e crea nell’ambito dei sistemi di distribuzione, è destinato a rimanere, anzi ad aggiornarsi con ulteriori complicazioni. E’ stato recentemente implementata la versione HDCP 2.2 che oggi accompagna le nuove sorgenti 4K (Media Player 4K Sony & Amazon ed i nuovi lettori Blu-Ray 4K ad esempio). La particolarità di questa nuova versione è che, a fronte di una maggior livello di sicurezza, è stata sacrificata la retro compatibilità con le versioni HDCP precedenti. Questo significa, ad esempio, che un TV UHD 4K in unione ad una sorgente dotata di HDCP 1.X non potranno riprodurre contenuti HDCP 2.2. Non solo ….., significa anche che un TV dotato di HDCP 1.X non potrà accettare segnali da sorgenti HDCP 2.2. In sostanza questa mancanza di retro compatibilità si traduce nel fatto che ciascun componente di una catena di riproduzione 4K debba necessariamente risultare compatibile HDCP 2.2: la sorgente, il display, ogni commutatore o splitter e, nei sistemi più articolati, ogni matrice. Da qui la necessità di dotarsi di prodotti in grado di convertire il segnale HDCP 2.2 a versioni precedenti al fine di garantire la corretta distribuzione del segnale in contesti in cui gli apparati siano dotati di versioni HDCP diverse, come il modello HDCP11AB di Blustream e lo XA-HDCP di CYP.

CYP XA-HDCPHDMI Cable

L'interfaccia High Definition Multimedia (HDMI) risulta oggi essere un elemento fondamentale nel mondo Audio/Video. Il passaggio dall'Alta Definizione alla 'Ultra High Definition' porta con sè la necessità di una nuova e più adeguata versione di questa interfaccia, per quanto, da un punto di vista fisico, sia rimasta la stessa. Dalla sua nascita l'interfaccia HDMI è stata sottoposta a svariate revisioni: dalla 1.1 alla 1.4a, aggiungendo ad ogni passaggio nuove e più evolute funzionalità: maggiore ampiezza di banda, CEC, ARC & Deep Colour, solo per citarne alcune. Con l'avvento della versione HDMI 2.0, l'innovazione più importante, tra le altre introdotte, è sicuramente rappresentata dall'incremento nella velocità di trasmissione dei dati, da 10.2 a 18 Gbit/s. Questo incremento di velocità consente la trasmissione di segnali in risoluzione 4K a 60 frame al secondo. Altre innovazioni contenute nella nuova versione HDMI 2.0 comprendono:

  • trasmissione fino a 32 canali audio per un'eccezionale esperienza sonora multi-dimensionale
  • gestione di segnali audio fino ad una frequenza di campionamento di 1536kHz per una straordinaria qualità e fedeltà audio
  • inoltro di due flussi video contemporanei a più utenti sullo stesso schermo
  • inoltro contemporaneo di molteplici flussi audio a più utenti (fino a 4)
  • supporto del formato video wide 21:9
  • sincronizzazione dinamica dei flussi audio e video
  • estensioni CEC che espandono la possibilità di gestione di dispositivi compatibili da un singolo punto di controllo

Laddove ogni elemento della catena AV sia in grado di gestire segnali in formato HDMI 2.0, tutte queste implementazioni si combinano per offrire una maggiore, più reale e più coinvolgente esperienza di visione e di ascolto.

4x4-hdmi-matrix-with-hdmi-2-0-19

L'ultimissima versione HDMI 2.0a aggiunge il supporto per il cosiddetto High Dynamic Range (HDR). HDR per i TV rappresenta l'ultima frontiera della qualità video che in termini semplicistici possiamo descrivere come la capacità di ottenere una resa del “bianco più bianco e del nero più nero”. Questa tecnologia è stata implementata utilizzando varianti e denominazioni diverse a seconda del costruttore.

 


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