Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante, rendendo le nostre case al passo con le continue innovazioni.  In particolare, abbiamo approfondito il concetto di domotica e le possibili soluzioni per rendere una casa completamente gestibile da smartphone o tablet.

Generalmente strutturiamo la nostra casa ponendo nella sala principale la maggior parte delle apparecchiature audiovisive. Televisore, consolle e impianto audio sono spesso posizionati nello stesso ambiente e se abbiamo voglia, ad esempio, di ascoltare la musica di un cd in un’altra stanza, dobbiamo necessariamente dotarci di un altro impianto e spostare fisicamente il cd che contiene il brano. Questa operazione ha un peso economico dato dalla necessità di dover acquistare diversi impianti per poter ascoltare la musica e comunque ci costringe in un unico ambiente, rendendo tutto limitante, considerando che le nostre giornate sono particolarmente dinamiche e spesso ci spostiamo da una stanza all’altra.

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HRA 

Breve guida alla scoperta dell'audio ad Alta Risoluzione

Fra gli appassionati dell’era digitale che inseguono una riproduzione musicale ad altissimo livello, l’argomento di maggior dibattito oggi è rappresentato dalla capacità o meno di ottenere un suono definitivo mediante l’impiego di file audio ad Alta Risoluzione. Ma in sostanza di cosa si tratta, cosa è necessario per poterne usufruire e dove è possibile reperire i contenuti? La disamina che segue non ha la presunzione di risultare esaustiva in tal senso e potrebbe apparire come una semplificazione dell’argomento (che naturalmente ha molteplici implicazioni e sfaccettature), intende solo descrivere alcuni elementi di base essenziali per un primo approccio ed una migliore comprensione.

 L’anno da poco concluso ha visto l’audio ad alta risoluzione (HRA o HD-Audio) raggiungere una fetta sempre più ampia di pubblico grazie all’introduzione sul mercato di dispositivi e servizi che hanno fatto dell’HRA il loro principale elemento di novità e comunicazione. Andiamo dal PonoPlayer di Neil Young al supporto per l’audio ad alta risoluzione da parte di Smarphone ed anche al lancio di servizi online con streaming HRA (vedi Qobuz e Deezer e Tidal), e questi non sono che pochi esempi del “rumore” generato intorno all’audio HD.

 Da dove ha preso le mosse questa tendenza e dove si sta dirigendo il mercato?

 Da quando l’industria del settore ha iniziato ad allontanarsi dai supporti fisici per la distribuzione della musica (CD e Vinile, nonostante la rinascita di quest’ultimo), molti utenti, soprattutto quelli con maggiore “predisposizione tecnologica”, hanno avviato la tendenza in primo luogo al download digitale di musica da siti come Amazon e iTunes, quindi hanno ampliato le possibilità, rivolgendosi ai servizi di streaming online, vedi YouTube e Spotify ad esempio. Anche il fenomeno della pirateria digitale ha giocato un suo ruolo...anche se assolutamente criticabile. Chi ascoltava attraverso supporti fisici, per risparmiare è passato al download illegale di MP3 con l'ausilio di software quali: Napster, WinMX, Emule, etc... Al di là delle considerazioni etiche, è importante rilevare come tutti questi siti offrano normalmente musica in formato compresso con bitrate relativamente bassi (256kbps i file AAC di iTunes e 320kbps i file MP3 in streaming da Spotify). Questo significa formati che non sono in grado di offrire una resa qualitativa all’altezza delle esigenze di un appassionato che voglia il massimo risultato dalla propria musica preferita. L’impiego dei sistemi di compressione con perdita di informazioni comporta che una parte dei dati della registrazione originale vengano persi definitivamente durante il processo di codifica, con conseguente sacrifico della risoluzione a vantaggio della convenienza di ottenere file di dimensioni più ridotte e, quindi, più facilmente distribuibili. Questo ovviamente potrà essere considerato sufficiente per un ascolto distratto o di accompagnamento, tramite un iPod o uno smartphone magari mentre si è in autobus, ma i veri appassionati di musica desiderano qualcosa di più, maggiore fedeltà, maggiore qualità, maggiore capacità di coinvolgimento. E’ qui dove entra in gioco l’audio ad alta risoluzione, o HRA, acronimo coniato dalla Consumer Electronics Association.

Astell & Kern, Shanling, LG, Samsung, Sony, Fiio, sono solo alcune delle aziende che hanno lanciato sul mercato prodotti idonei alla riproduzione di file audio ad alta risoluzione unitamente ad un sempre crescente numero di siti web che offrono il download di file musicali di qualità superiore al CD. Ora il supporto alla musica HRA si è ampliato con il contributo delle major e dei musicisti.

 Ma cosa significa in sostanza, ovvero cos’è l’“Audio ad Alta Risoluzione”?

HRA pict

 Un primo aspetto rilevante riguarda il fatto che contrariamente a quanto accade nel mondo video in cui per potersi dire ad “Alta Definizione” il segnale deve necessariamente rispettare certi criteri, in ambito audio non esiste uno standard universale che identifichi l’audio ad alta risoluzione. 

La tendenza dominante è quella di definire ad Alta Risoluzione l’audio che possa vantare una frequenza di campionamento ed una profondità di bit superiore a quella del CD, ossia superiore a 16-bit/44.1kHz. I file audio ad Alta Risoluzione utilizzano normalmente frequenze di campionamento di 96kHz o 192kHz a 24-bit, ma è possibile anche rilevare file con frequenze di 88.2kHz e 176.4kHz.

Per frequenza di campionamento si intende quante volte al secondo, durante il processo di digitalizzazione (= conversione in digitale delle onde sonore analogiche dell’evento musicale), venga prelevato un campione del segnale originale. Ovviamente maggiore risulterà questa frequenza, maggiore sarà la ricostruzione dinamica in digitale del segnale originale, in altre parole la fedeltà. Allo stesso modo maggiore sarà il numero di bit (Bit depth o profondità di Bit), maggiore sarà l’accuratezza descrittiva del segnale (in altre parole la risoluzione), disponendo di una maggiore quantità di bit di informazioni presenti per ogni campione rilevato. Risulta pertanto evidente il salto qualitativo che possa intervenire nella riproduzione di un segnale audio che porti con sé una dotazione di informazioni di 24 bit rispetto ad uno di “soli” 16 bit.

The Digital Entertainment Group, Consumer Electronics Association e The Recording Academy hanno, unitamente alle case discografiche (Sony, Universal e Warner in primis), messo a punto una definizione formale di audio ad Alta Risoluzione: 

"Audio non compresso in grado di riprodurre nella sua completezza la gamma sonora derivante da registrazioni masterizzate da sorgenti musicali con qualità superiore a quella del CD". Accanto a questa definizione sono state identificate quattro categorie di registrazioni basate sulla sorgente di partenza utilizzata per la creazione del file audio, categorie definite Master Recording Qualities che consentono, tramite un’etichettatura a tre lettere, una immediata evidenziazione dei contenuti:

    • MQ-P: registrazione derivante da una sorgente master PCM in formato almeno 48kHz/20 bit o superiore (contenuti tipicamente a 24/96 o 24/192).
    • MQ-A: registrazione derivante da una sorgente master analogica.
    • MQ-C: registrazione derivante da una sorgente master CD (contenuti a 44.1 kHz/16 bit) in cui tali master CD vengano impiegati come materiale sorgente per un processo di upsampling ad una maggiore risoluzione.
    • MQ-D: registrazione derivante da una sorgente master DSD/DSF (contenuti tipicamente a 2.8 o 5.6 MHz).

Esistono svariati formati di file audio ad alta risoluzione, tutti in grado di supportare le frequenze di campionamento e le profondità di bit su citate. Fra questi meritano menzione il formato FLAC (Free Lossless Audio Codec) e ALAC (Apple Lossless Audio Codec), entrambi definibili compressi ma non per quanto riguarda il contenuto di dati, bensì per lo spazio che vanno ad occupare (concettualmente sono l’equivalente in ambito audio dei file .zip, il cui contenuto una volta estratto ritorna analogo all’originale, senza perdita di alcuna informazione).

Altri formati includono i file WAV, AIFF e DSD, quest’ultimo rappresenta il formato audio impiegato per i Super Audio CD. Ognuno di questi annovera pregi e difetti su cui non ci addentriamo, la cosa determinante è il grado di compatibilità che possono vantare con un particolare dispositivo o sistema di riproduzione.

Il formato FLAC ha acquisito maggiore popolarità, facendosi preferire al WAV per via della minore occupazione di spazio e per un migliore supporto dei cosiddetti meta-data, ossia le informazioni che possono accompagnare il file, come ad esempio il titolo del brano e dell’album e il nome dell’artista. I formati ALAC e AIFF sono propri del mondo Apple e trovano largo impiego da parte degli utenti fedeli alla “Mela”.

Quali sono i vantaggi di un audio ad alta risoluzione?

Ovviamente il maggiore beneficio riscontrabile nell’ascolto di un file audio ad alta risoluzione riguarda un qualità sonora superiore rispetto ai file audio in formato compresso.

L’analisi degli aspetti tecnici legati ai diversi formati illustra in maniera evidente la ragione di questa disparità qualitativa. Compariamo ad esempio il dato di bitrate, ossia della quantità di informazioni trasferite nell’unità di tempo misurato in bit per secondo. Un file MP3 di elevata qualità offre un bitrate di 320kbps, mentre un file ad alta risoluzione a 24-bit/192kHz viene trasferito con un bitrate di 9216kbps. Come termine di raffronto rammentiamo che i CD audio hanno un bitrate di 1411kbps.

E’ evidente quindi che i file ad alta risoluzione (24-bit/96k o 24-bit/192kHz) potranno replicare in maniera più precisa e corretta la qualità audio con cui l’artista e gli ingegneri del suono hanno lavorato in studio.

Con una tale mole di informazioni in più, i file ad alta risoluzione sono in grado di offrire una maggiore resa dei dettagli, una maggiore ricostruzione ambientale ed una resa timbrica più accurata ed autentica, consentendo all’ascoltatore di vivere un’esperienza che si avvicina maggiormente alla ‘performance’ originale.

Naturalmente tutto ciò non esclude la possibilità che per alcuni tali differenze non risultino rilevabili. Nel qual caso ogni altro aspetto legato alla qualità e fedeltà della riproduzione audio rimane una disquisizione oziosa e priva di un valore riscontrabile.... 

Dove acquistare e scaricare file audio ad alta risoluzione?

Esistono svariati siti che offrono la possibilità di acquistare musica in formato ad alta risoluzione. Ne illustriamo solo alcuni fra i più gettonati:

HDTracks

E’ stato il sito pioniere e oggi di riferimento per la musica ad alta risoluzione. Vanta un catalogo di oltre 10,000 album. Per questo intrattiene stretti rapporti di collaborazione con le major discografiche. L’obiettivo è quello di creare il più ampio catalogo di file audio ad alta risoluzione disponibile.

Naim Label

Meglio nota per i suoi sistemi audio di qualità, la Naim opera anche proficuamente nella produzione musicale dando il proprio nome ad un’etichetta discografica specializzata in file ad alta risoluzione.

Sul suo sito è possibile reperire musica in tutti i formati dagli MP3 a 320kbps fino a file in formato WAV, FLAC e ALAC a 24-bit/192kHz. L’acquisto di un intero album in formato file va circa dalle 10 alle 18 sterline.

Linn Records

Il sito web della Linn rende disponibili download dei cosiddetti Studio Master in formato FLAC e ALAC a 24-bit/192kHz, 24-bit/96kHz, 16-bit/44.1kHz e MP3 a 320kbps. Il costo di un album Studio Master varia dalle 18 Sterline fino alle 10 se in qualità standard CD.

Bowers & Wilkins Society of Sound

Un altro famoso marchio Hi-Fi che ha affiancato alla sua attività principale quella di produzione e distribuzione di materiale musicale ad alta risoluzione, è la B&W sul cui sito sono disponibili svariati album in qualità Studio Master. Normalmente sono disponibili con risoluzione 24 bit ad un costo di 15 Sterline.

PonoMusic

PonoMusic è stata fondata dal leggendario artista rock Neil Young nel 2011 al fine di creare un movimento con l’obiettivo di ritrovare nella qualità l’anima della musica, ridando vita nel mondo digitale a quello che l’esperienza del vinile ha significato per gli appassionati. Accanto ai lettori digitali Pono Player hardware, sul sito è possibile acquistare innumerevoli file audio ad alta risoluzione tutti rigorosamente “DRM free” (Digital Right Management) ossia resi disponibili dall’artista in formato digitale e privi delle tecnologie utilizzate per la tutela del diritto d’autore, sia di major che di etichette indipendenti. Inoltre è reso disponibile per il download anche il software per un’ottimale gestione della musica liquida di derivazione JRiver (uno dei più famosi ed apprezzati Media Player disponibili).

Qobuz

Sito Francese che offre la disponibilità di ben 20.000 album ad alta risoluzione con file di qualità mai inferiore a quella del CD, anzi moltissimi sono in formato 24-bit/192kHz. La novità interessante è il servizio per usufruire di tali file ad alta risoluzione anche in streaming.

Technics Tracks

Il ritorno del marchio Technics in ambito AV ha coinciso con il lancio di un negozio virtuale con ampia dotazione di musica in alta risoluzione (si parla di disponibilità di decine di migliaia di brani).

Altri siti: 

    • 2L – Sito Norvegese che offre musica in format fino a 24-bit/96kHz e multicanale DSD
    • 7Digital – Download di file FLAC a 24-bit
    • Gimell– Download di file in formato Studio Master 5.1 a 24-bit/96kHz
    • HD Klassik – Download ad alta risoluzione esclusivamente di musica classica

Sony, Warner e Universal sono anch’esse in procinto di avviare la disponibilità di servizi di download per file audio ad alta risoluzione.

In ogni caso va ribadito il concetto per cui è assolutamente fondamentale avere le corrette informazioni sulla tipologia di file che si procede a scaricare e la conseguente compatibilità con gli strumenti, principalmente hardware, che saranno chiamati a riprodurli, onde evitare situazioni in cui ci si trovi con acquisti di file non utilizzabili come ci si sarebbe aspettato.

Cosa serve per riprodurre la musica ad alta risoluzione?

I prodotti sul mercato già da diversi anni sono pronti a riprodurre file ad alta risoluzione, dai sintoamplificatori AV, agli amplificatori stereo, ai sistemi musicali ‘all-in-one’. 

Come detto esiste comunque un certo grado di aleatorietà riguardo alla gestione delle tipologie di file e del massimo bitrate supportabile da parte dei diversi dispositivi di riproduzione.  Alcuni sistemi consentono la riproduzione di file al alta risoluzione direttamente dai dispositivi di memoria USB o da apparati in rete via Ethernet. Altra possibilità è quella di utilizzare file memorizzati su PC tramite un player software, dotando il PC di un DAC (normalmente via USB) che opererà convertendo in un segnale analogico il flusso di dati digitali provenienti dal computer ed inoltrando il risultato della conversione ad un amplificatore, a dei diffusori attivi o ad un amplificatore per cuffia (interno al DAC o separato)

Beninteso qualsiasi soluzione, hardware o software che sia, necessita dell’impiego di un player capace di gestire file audio ad alta risoluzione. Sonos ad esempio non gestisce risoluzioni maggiori di quella CD e, in ambito software, iTunes, per quanto in grado di riprodurre file in alta risoluzione, non è in grado di gestire file FLAC (se non con l’ausilio di software aggiuntivo).

In ambito MAC i software più diffusi sono Amarra e Channel D’s Pure Music. In ambito PC sicuramente Foobar 2000 e JRiver Media Center su tutti. 

Alta risoluzione mobile

L’audio ad alta risoluzione non è confinato ad un utilizzo in unione all’impianto hi-fi domestico. Diversi smartphone di ultima generazione (LG, Sony, Samsung) sono in grado di riprodurre musica con risoluzioni fino a 24-bit/192kHz. In ambito Apple e Android esistono comunque app, come ad esempio Onkyo HF Player che consentono di riprodurre musica in alta risoluzione su qualsiasi smartphone compatibile.

L’iPhone 6 con le sue dotazioni standard non supporta l’audio ad alta risoluzione, ma cresce il numero di dispositivi in grado di sfruttare l’uscita digitale via connessione lightning con il telefonino piuttosto che la normale uscita cuffia analogica.

La vera rivoluzione in ambito mobile è però intervenuta con l’avvento di machine dedicate esclusivamente alla riproduzione audio della massimo qualità che, a dispetto delle loro dimensioni contenute adottano tecnologie e componentistica all’avanguardia, senza dover dividere e condividere le proprie risorse con ulteriori funzioni non strettamente rivolte alla gestione della musica. Naturalmente tali dispositivi vantano un’ampia compatibilità con pressoché qualsiasi tipologia di file indipendentemente dalla risoluzione, anche se, risulta evidente, come la riproduzione di file ad alta risoluzione rappresenti la loro principale ragione d’essere, e l’appassionato di musica che intenda raggiungere il massimo della qualità anche quando non utilizzi il proprio impianto domestico, rappresenti il proprio target di riferimento.


La domotica permette di personalizzare la nostra casa e renderla tecnologica, con la possibilità di controllare i diversi dispositivi semplicemente attraverso il nostro smartphone o tablet, ovunque noi siamo.

In particolare, abbiamo visto come sia possibile creare il nostro sistema audio wireless, mantenendo inalterate le potenzialità e la qualità del nostro impianto.

Abbiamo sottolineato come tutto il sistema domotico sia regolabile attraverso un tablet o uno smartphone, potendo attivare o programmare le funzioni desiderate quando siamo fuori casa. Come fare, però, quando siamo all’interno del nostro appartamento a gestire i diversi impianti?

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La domotica è la scienza che studia la possibilità di gestire alcune funzioni della casa da remoto, attraverso smartphone, tablet e altri devices. La serratura della porta di ingresso, le serrande o le persiane, le tende interne o esterne, il riscaldamento, l’illuminazione e molti altri dispositivi possono essere connessi tra loro e gestiti sia da casa sia a distanza semplicemente con un app.

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La domotica è un impianto di gestione digitale delle funzioni della casa. Se fino a qualche tempo fa sembrava qualcosa possibile solo nei film e accessibile solo alle famiglie più ricche, oggi è una realtà disponibile per chiunque voglia portare tecnologia e innovazione all’interno della propria abitazione.

Ma in cosa consiste praticamente la domotica? Si tratta, semplicemente, di una casa gestita da dispositivi intelligenti, connessi fra loro e con il mondo, che possono comunicare con te quando non sei a casa, utilizzare più funzioni contemporaneamente e riadattarsi alle proprie esigenze abitative.

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